Il sistema immunitario digitale: la threat intelligence | L’intervento di Francesco Terlizzi, docente di cybersecurity alla Unimarconi e CEO di aCrm Net

Share this

FONTE RIPARTE L’ITALIA

In un mondo digitale interconnesso, le organizzazioni beneficiano di efficienza e convenienza senza precedenti, ma affrontano anche una realtà ineludibile: la sicurezza è vulnerabile.

La crescente complessità delle infrastrutture IT e la dipendenza da terze parti rendono i sistemi più esposti. Gli attacchi informatici , come quelli che prevedono l’utilizzo di ransomware , di esfiltrazioni di dati sono in grado di paralizzare le organizzazioni non pensate in un ‘ottica resiliente e di continuità operativa.

Queste situazioni sono paragonabili alle inondazioni a cui ci stiamo tristemente abituando. La gestione di un sistema informatico, dove risiedono i nostri dati, richiede una cura simile a quella di un giardino : anche se alcune piante vengono danneggiate da un temporale o da una tempesta , il resto del sistema rimane funzionale e si riprende rapidamente.

Realizzare un sistema IT interconnesso solido, resiliente proattivo e resiliente, è come costruire un edificio dotato di un sistema antincendio avanzato: un incendio può verificarsi, ma deve essere spento rapidamente, con danni minimi alla struttura. Per conseguire questi risultati ha senso pensare ad una modalità che preveda controlli regolari come di solito ciascuno di noi prevede per la propria automobile, garantendo che il veicolo sia in grado di affrontare guasti imprevisti senza compromettere la sicurezza o la funzionalità. Ma esiste la sicurezza assoluta?

Effettivamente, la sicurezza a fiducia zero è diventata una tendenza significativa nel settore, riconoscendo e partendo dal presupposto che nessuna difesa è infallibile.

La crescente pressione normativa, rappresentata da direttive come la NIS2, richiede una maggiore visibilità sui rischi e una capacità di risposta tempestiva agli incidenti. Le nuove normative spingono le organizzazioni a dare priorità alla resilienza e alla preparazione agli attacchi informatici. Questo approccio è simile al corpo umano con un sistema immunitario forte che può affrontare raffreddori con impatti minimi; un’organizzazione deve costruire il proprio sistema immunitario digitale per resistere e riprendersi rapidamente dalle minacce informatiche.

Qui entra in gioco l’intelligence sulle minacce , detta Threat Intelligence: uno strumento strategico che permette di individuare, comprendere e mitigare i rischi prima che si concretizzino.

La Threat Intelligence gioca un ruolo essenziale, fornendo una visibilità completa, ovvero una mappatura dettagliata delle minacce che consente di anticipare le vulnerabilità e di adattare le strategie difensive, un supporto al reporting, garantiendo che le organizzazioni rispettino i requisiti di comunicazione con i CSIRT nazionali e le autorità locali, grazie a report completi e tempestivi, ed una collaborazione rafforzata, promuovendo la condivisione di informazioni tra confini nazionali, migliorando l’ecosistema di sicurezza complessivo.

Tutto inizia con una comprensione completa della provenienza dei rischi e con l’apprendimento dei dati storici.

È qui che la threat intelligence svolge un ruolo cruciale, aiutando le organizzazioni a sviluppare un “sistema immunitario” più forte per resistere e riprendersi rapidamente dalle minacce informatiche, riducendo al minimo i rischi aziendali. La threat intelligence consente alle organizzazioni di identificare, comprendere e mitigare le minacce in modo proattivo; la raccolta continua e l’analisi di dati provenienti da varie fonti, tra cui Open- Source Intelligence (OSINT), feed privati e commerciali, e attività del dark web è fondamentale per costruire un panorama completo delle minacce e definire le priorità dei rischi in base alla loro probabilità e all’impatto potenziale. Ciò consente di adottare misure difensive mirate che migliorino la resilienza informatica complessiva. E’ come mantenere una routine di esercizio regolare per il proprio corpo e quando ci si ammala o si affronta uno sforzo imprevisto, il corpo è meglio preparato a recuperare.

Un aspetto significativo dell’intelligence sulle minacce è il suo ruolo nella conformità normativa, in particolare con direttive come la NIS-2. Questa direttiva enfatizza la visibilità dei rischi, la condivisione delle informazioni e la collaborazione transfrontaliera. Sfruttando le informazioni sulle minacce, le organizzazioni possono garantire una gestione tempestiva degli incidenti e un reporting dettagliato, migliorando così la loro posizione di conformità.

Esistono piattaforme che supportano questo obiettivo raccogliendo informazioni in tempo reale, automatizzando i flussi di lavoro delle indagini e facilitando la raccolta delle prove. Ciò contribuisce a un reporting completo e alla collaborazione con i CSIRT nazionali e le autorità locali. Integrare diverse fonti di dati, tra cui strumenti come SIEM (Security Information and Event Management), SOAR (Security Orchestration, Automation, and Response), TIP (Threat Intelligence Platform), nonché piattaforme di gestione dei log, database interni e applicazioni, per fornire una panoramica operativa completa interna ed esterna è la strada non semplice da intraprendere nelle organizzazioni.

L’intelligence sulle minacce implica non solo la comprensione delle minacce, ma anche la loro contestualizzazione e definizione delle priorità all’interno dello specifico ambiente aziendale. Questo approccio consente alle organizzazioni di concentrarsi sulle minacce ad alta priorità e di implementare un programma di rimedio prioritario. Le organizzazioni critiche devono costruire di punti nodali di raccolta che fungano da fonte unica per l’analisi avanzata delle minacce, offrendo ai team di risposta agli incidenti e ai cacciatori di minacce una visione unificata delle minacce rilevanti e un repository centrale di informazioni, perfettamente integrato con i TIP esistenti.

In sostanza, l’intelligence sulle minacce funge da moltiplicatore di forze, migliorando l’efficienza e l’efficacia delle operazioni di sicurezza. Tutto questo permette alle organizzazioni di adottare una postura di sicurezza proattiva, consentendo un rilevamento e una risposta più rapidi alle minacce e garantendo la conformità alle normative. Sfruttando informazioni contestualizzate e prioritarie sulle minacce, le organizzazioni possono prendere decisioni informate, ottimizzare le operazioni di sicurezza e migliorare la resilienza informatica complessiva.

In un mondo dove le minacce informatiche sono sempre più sofisticate e frequenti, l’intelligence sulle minacce è una componente essenziale della strategia di cybersecurity di qualsiasi organizzazione. I CISO, le organizzazioni, che riconoscono l’importanza di questo strumento per mantenere la resilienza informatica e garantire la conformità normativa saranno in grado di adottare una postura di sicurezza proattiva in grado di riconoscere che ogni minaccia può diventare un’opportunità per rafforzare i sistemi aziendali.

Utilizzando piattaforme avanzate e adottando un approccio proattivo alla gestione delle minacce, le organizzazioni possono proteggere i loro asset digitali in modo efficace e sostenibile. Forse la threat intelligence non è solo una misura di sicurezza ma è da considerare una strategia di sopravvivenza e successo in un ambiente digitale sempre più interconnesso come una foresta tropicale dove gli alberi sono i server centrali, le radici sono le infrastrutture di rete, gli animali sono i dispositivi in continua mobilità, le stagioni i cicli di aggiornamento, il suolo le basi dati, i parassiti le minacce informatiche, gli incendi i pericolosi attacchi informatici.

La Threat Intelligence diventa in questo contesto il ranger della foresta, esperto osservatore che monitora costantemente l’ecosistema per individuare minacce emergenti come parassiti, incendi o predatori invasivi, raccoglie informazioni dai segnali della natura, come tracce, cambiamenti nei livelli delle acque o anomalie nel comportamento degli animali, fornendo alle organizzazioni questi dati per prevenire o mitigare i danni.